Negli ultimi anni, è un dato appurato, l’utilizzo della bicicletta ha avuto una forte impennata. Già negli altri paesi europei è il principale mezzo di trasporto, esistono appositi parcheggi, reti capillari di piste ciclabili, segnaletica, tutto!
Anche qui a Palermo, socialmente ostile ad un mezzo privato che comporti un briciolo in più di fatica, si vedono sempre più biciclette in circolo, grazie anche ai rincari dei carburanti.
Mi sono imbattuto in questo articolo di Tuttogreen.it che riporto fedelmente. Se i palermitani non capiscono l’utilità e la convenienza di muoversi in bici, forse potrebbero cominciare a pedalare in quanto “moda del momento”? Inseguire quindi uno status symbol?
D’altronde Palermo e i palermitani sono sempre stati molto fedeli alle mode, dalla musica all’abbigliamento, dalle auto sino all’ultimo Iphone…
Una volta era il SUV a testimoniare, con la mole possente e il prestigioso marchio, lo status sociale di chi lo possedeva. Ora, sulla scia della nuova sensibilità green, il must have tra i mezzi di trasporto è diventato la bicicletta, e in Gran Bretagna è decisamente una cosa seria: con un’industria del ciclo che ha un valore stimato di 1,5 miliardi di sterline, non poteva essere altrimenti.
La bicicletta è il veicolo verde per eccellenza: non inquina, non disturba, non ingombra, non svuota regolarmente le tasche di chi la usa. Questi motivi la eleggono “amica dell’ambiente” e utilizzarla con costanza significa anche sposare una precisa filosofia di vita, che ha poco a che fare, però, con la moda e il prestigio sociale.
In particolare nella capitale britannica sta prendendo piede la bici come espressione del proprio benessere. Non è strano, quindi, trovare in vendita biciclette da 10.000 sterline (circa 12.000 euro), placcate in oro o tempestate di swaroski, con il sellino in pelle intarsiata o la bisaccia in pelliccia cucita a mano. Sono biciclette “haute couture”, firmate dai grandi della moda o premium bike, come quella realizzata in collaborazione con McLaren.
La classe benestante londinese può in questo modo sfoggiare una bicicletta all’ultimo grido, per gridare quanto siano ricchi e apparire, allo stesso tempo, come convinti ecologisti. Della serie: quando l’immagine è tutto.
Ci chiediamo cosa accadrà quando la moda si sposterà su altri “gingilli”. I ricchi saranno ancora disposti a spostarsi in bicicletta per amore dell’ambiente? Noi abbiamo i nostri dubbi…
E a Palermo cosa potrebbe succedere se scoppiasse questa moda?
Avremmo sicuramente il ciclista con lo stereo montato in qualche modo sulla bici o con i led lampeggianti e il neon sul telaio (cosa che comunque ho visto a una pedalata). Comunque, meglio tascio ma comunque ciclista! Sono due anni che vado in bici in città e negli ultimi 6 mesi ho notato un aumento sensibile dell’uso della bicicletta! E poi signori, il pieno della mia auto ha sfondato l’anzianità psicologica di 6 mesi. Ho ancora 1/4 di pieno, forse riesco a farlo arrivare a 7 mesi di vita. Quando dico agli amici che la benzina l’ultima volta l’ho fatta l’anno scorso non ci crede nessuno! 😀
Ci vediamo domani alla pedalata selle di stelle!!!
@lorenzo80: sei ammirevole. Basterebbero altri 1000 come te, pensa quante auto in meno vedremmo in città.
Comunque tornando all’articolo, spero che queste bici elettriche, che da molti sono viste come un lusso perchè sono “diverse” e più comode, facciano da volano per una diffusione sempre maggiore della bicicletta.
Il SUV a Palermo è scomodo perché in tempo di crisi costa un mare comprarlo, dargli da bere, mantenerlo, pagargli l’assicurazione. Oltretutto è impossibile da parcheggiare. Tuttavia se il palermitano medio si ostina a volerlo è ovvio che non è questione di soldi.
È risaputo che è tutta una questione di moda.
Lo dico da sempre, già in vecchie discussioni sulla mobilità ciclabile, che di pari passo a un piano di pedonalizzazione, ampliamento della rete di piste ciclabili, scoraggiamento dall’uso delle quattro ruote, incentivazione all’acquisto di biciclette, parallelamente a questo deve realizzarsi una “rivoluzione culturale” che deve essere fatta ad hoc per il palermitano, e siccome sappiamo tutti al palermitano medio dell’ambiente non frega assolutamente nulla (non c’è bisogno di sottolineare i perché, i perché l’abbiamo sotto gli occhi sempre appena usciamo da casa..), questa deve passare preferenzialmente attraverso la moda che è invece argomento di vanto!
Nell’espressione del proprio “benessere” spero che sia compreso anche quello di evitare di farsi arrotare infilandosi tranquillamente in controsenso, attraversare i semafori con il rosso….etc etc e giustificarlo con “…ma non ci sono le piste ciclabili…”
Ci vorrebbe qualche sottile promozione pubblicitaria per insinuare nella mente del palermitano che il ciclista è molto più figo di quello con la CBR o l’SH col marmittone per fare più rumore.
Una sentenza della corte di cassazione (non ricordo quale e quando, ma chiederò) ha decretato che il ciclista in contromano non è infrazione 😀
A parte questo, anche io ho notato un aumento dei ciclisti in città (ormai io sfioro i 6 anni). Ma ancora più stupefacente, ho notato un aumento delle biciclette, sia classiche che elettriche pure tra i ragazzi e ragazzini della mia zona (sto in una borgata). Non l’avrei mai detto! avrei anzi giurato di essere considerato dai miei coetanei uno strano, visto che non ho il classico motore.
Classica nella mia zona è sempre stata la pratica tra i giovani di girare in tondo per ore con i motorini, forse una sorta di rito di corteggiamente tra maschi e femmine.
Da un anno a questa parte invece vedo un sacco di “picciotti” e “picciotte” passeggiare in bici in zona, o sfrecciare con le bici elettriche. Forse l’articolo su da una spiegazione a questo cambiamento.
@MAQVEDA , non vorrei sbagliare ma credo che era una proposta, non una sentenza. Comunque per avere un’idea a proposito dei ciclisti contromano vi racconto quanto da me constatato un mesetto fa circa: Percorrevo via crispi in direzione piazza della pace, all’altezza dell’aula bunker un’auto ferma con il parabrezza anteriore con la classica tragica deformazione da testa di pedone investito, sorpasso e qualche metro più avanti una bici con la ruota anteriore distrutta, considerato che sul lato opposto c’è una delle pochissime piste ciclabili della città, vi sembra “normale” andare contromano?
@esseidea
Hai verificato che la c.d. “pista ciclabile” non fosse stata trasformata in un parcheggio per SUV?
@lorenzo80, in quel tratto di strada ( dal semaforo pedonale all’altezza dell’ingresso dell’autorità portuale a via Cristoforo Colombo) non ci posteggia mai nessuno, potete verificare se volete.
Beh, non volevo certo dire di essere daccordo con qualsiasi follia, una cosa è prendere contromano una strada notoriamente deserta come, che so, via Caltanissetta, senza particolare rischio per se e per gli altri, una cosa quella bolgia pericolosissima che è via Crispi. Quando ho scoperto che mio padre con la bicletta prendeva questa strada (non in contromano ovviamente), convinto fosse più conveniente per dirigersi verso il centro, mi sono incazzato da morire, ripeto è troppo pericolosa.
Mi dispiace molto per quel cilcista, ma credo è proprio da folli prendere in contromano (sempre ammesso che non sia stato arrotato mentre seguiva il senso delle auto) uno dei punti peggiori della città. Davanti il carcere corrono come pazzi!!!
Comunque in tanti anni non mi è mai capitato di vedere una sola auto parcheggiata in quel tratto di pista ciclabile.
Vivendo momentaneamente a Firenze mi ritrovo a respirare un’aria molto più pulita, credo che sia dovuto anche al fatto che ci sono molte più biciclette che di Palermo. Da questa città sto prendendo il meglio e confrontandola a Palermo penso che Palermo sia proprio abbandonata a se stessa, e che le persone spesso non si sforzano di pensare che si possa avere di più se si collabora. Ad esempio qui l’acqua potabile è gratis…
esseidea,
a Londra è possibile andare contromano in bici….
Chi va in bici quotidianamente sa che viene scelto sempre il percorso più breve.
Pertanto, se si vuole incentivare questo mezzo, bisogna fare in modo che l’utilizzo sia conveniente:
piste ciclabili capillari e in senso di marcia contrario.
Sono fiducioso, ripeto, vedendo che la bicicletta sta attecchendo in una zona chiusa e retrograda come la mia, mi fa sperare che un domani andrà sempre meglio.
Io personalmente non mi riconosco tanto in uno di quelli che cercano di sfoggiare la bici per mostrare uno status symbol, ma quanto in uno di quelli che ha investito un poco di piu’ nella sua bici poiche’ ha rinunciato totalmente all’auto (venduta), come fanno in tanti del resto.
Considerato quanto spendevo di tasse, benzina, assicurazione, manutenzione e parcheggi, sebbene abbia speso 1000 euro per la mia stupenda bici (e altri 1000 mia moglie) il primo anno abbiamo risparmiato circa 3000 euro senza l’auto. La bici e’ gia’ ammortizzata, e ora quei soldi ce li godiamo noi…scendiamo a Palermo spessissimo 😀
Vorrei solo dire che fino a 5000 euro non parlerei solo di status symbol. Quelle centinaia di Euro in piu’ la differenza la fanno se ti ci sposti ogni giorno per lavorare, e molto spesso sono un investimento visto che molta gente ha rinunciato all’auto e il mercato dell’usato e’ fiorentissimo.
Giusto una piccola nota: ho circa 6 negozi di bici attorno a dove vivo. Tra le 18 e le 18:20 la scorsa settimana ero da uno di loro, e credo che abbia incassato non meno di 5000 euro. Alle 18:00 avrebbe dovuto chiudere…Sono tutti ragazzi che fanno riparazioni, vendita, rappresentanza. Ho detto tutto.
L’auto costa troppo ragazzi, l’auto e’ (quasi) finita a mio modesto parere.
@Luca S.
Concordo totalmente con te. Io ho preso una bici di marca, ma entry level. Ci ho speso solo 400 euro e comunque già noto l’enorme differenza rispetto alle ferraglie che vendono nei supermercati. Anzi, considerando che ho già fatto più di 3500 km, come risparmio di benzina, il costo della bici me lo sono recuperato abbondantemente da tempo e devo ammettere che un po’ mi pento di non aver preso un modello superiore, considerando che ormai la bici è il mio mezzo di locomozione primario, tutto l’anno. Io ho un noto negozio di biciclette vicino casa, di cui non faccio il nome per non fare pubblicità, che è sempre PIENO! Ogni volta che ci vado devo fare la fila per ottenere un po’ d’attenzione. Ogni tanto vedo la mia auto posata al garage, presa si e no una volta la settimana, e comincio a interrogarmi…
Sono appena tornato da Barcellona, in Spagna.
Una città meravigliosa, con un urbanistica da fare invidia.
Non vi era traccia di traffico, massimo rispeddo per pedoni e bici.
La rete delle piste ciclabili è allucinante, non avevo mai visto una cosa del genere in vita mia.
Prima di una strada per le auto, viene progettata la pista ciclabine e il marciapiede, poi se rimane spazio fanno la strada per le auto.
Noi in confronto siamo alieni.
@se68a
“Londra è possibile andare contromano in bici….”
In Italia esiste il CdS che lo vieta, quando cambieranno le regole ci adegueremo.
“…Chi va in bici quotidianamente sa che viene scelto sempre il percorso più breve…”
Questo è un tuo parere personale, io e i miei familiari andiamo in bici, non quotidianamente ma almeno un centinaio di giorni all’anno, e se devo prendere il percorso più breve,(che è in genere un tratto in divieto di accesso o un attraversamento semaforico pedonale) bici sottobraccio e…. a piedi.
“…Pertanto, se si vuole incentivare questo mezzo, bisogna fare in modo che l’utilizzo sia conveniente:
piste ciclabili capillari e in senso di marcia contrario…”
D’accordissimo, però prima bisogna cambiare le regole, in democrazia ognuno non può fare di testa sua, perchè quello che va bene a te può creare problemi ad altri.
esseidea,
..concordo,
però, nel frattempo che cambino le regole, anche se qualche pedone a volte si lamenta, quando accompagno a scuola mio figlio con la bici, possibilmente, vado sul marciapiede.